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«E se casa nostra non fosse quella in fondo alla strada, lontana dal traffico della città e dallo smog, vicina ai parenti stretti e al calore della famiglia, bensì in un'altra dimensione?»
Questi erano i primi pensieri elaborati dalla scrittrice Helena, donna dotata di grande intelligenza e avvolta da un'aura di mistero. Ella traduceva in parole i sentimenti e le emozioni umani, i ricordi più dolorosi e gioiosi, raccontava storie valorose e di personaggi coraggiosi, abili maestri e incantate creature.
Lei era la intermediaria tra il lettore e il mondo "magico" che descriveva nei suoi racconti.
«Se solo ci fosse un modo per raggiungere quei luoghi dispersi, bui, ma anche felici e raggianti, se solo i miei discorsi potessero trasformarsi in fatti...»
E, sensazionalmente, nell'anno 2080 qualcosa accadde. Lì, nell'inusuale cattedrale in cui Helena si ritirava a scrivere in pace, al centro della navata si trovava un'imponente statua di marmo, totalmente inespressiva ma artisticamente ben scolpita. Rappresentava una donna completamente nuda e con i capelli raccolti in una coda lunga.
Helena si guardò attorno, stranita: non vi era nessuno, se non lei e quella statua apparsa dal nulla.
Affaticata dalla notte passata in bianco e spaventata da quell'avvenimento, si avvicinò lentamente a quella figura e, allungando la mano, toccò la gamba fredda della statua e, senza nemmeno accorgersene del come, si ritrovò in un'altra dimensione. Una dimensione nuova, sospesa per aria, il cielo coperto di nuvole nere, bianche, grigie che si alternavano a ogni suo passo.
Non le sembrava vero, ma troppo impossibile per essere finzione: lei era lì, il suo luogo agognato da tempo.
E per quanto potesse essere irresponsabile ed egoista, lei di tornare indietro non ci pensò nemmeno per un secondo. Aveva trovato il suo rifugio.
Anno 2110, tempo contemporaneo al gdr. La storia di Helena si narra ancora, ma nessuno sa realmente che fine abbia fatto...che fosse tutta finzione per spiegare la misteriosa comparsa del portale? Possibile.
La vita trascorre tranquilla in città, così come in periferia, ma è davvero tutto finito?
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